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SEQUOIA

Opera coreografica di danza contemporanea

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Quando entriamo in un bosco, o in una foresta, possiamo avvertire facilmente che qualcosa si nasconde alla nostra capacità di osservare e comprendere. È qualcosa di straordinariamente indefinibile. Sentiamo che esiste ma non lo possiamo cogliere. Questo “qualcosa” è ciò che vuole investigare Sequoia: uno spazio sacro che l’essere umano scopre in sé stesso e nell’universo attraverso gli alberi, i boschi e le foreste. Si tratta di uno spazio sconosciuto, o forse dimenticato, illeggibile dalla mente e dagli occhi della razionalità umana. Infatti è possibile accedervi solo grazie allo stato della non– mente, accettando di non conoscere e abbandonando l’esigenza di definire. Ispirato dalla presenza millenaria delle Sequoie, ho lasciato che le danzatrici diventassero bosco per impersonare i segreti primordiali della natura, senza l’obiettivo di svelare nulla, ma di contemplare insieme allo spettatore i misteri nascosti nelle cortecce e nei rami degli alberi, nel respiro delle foglie e nel silenzio della foresta.

Fermare i disboscamenti, piantare o prendersi cura degli alberi, ha un grande impatto positivo sul nostro pianeta e sulla riforestazione della sensibilità umana.

Crediti:

Autore e coreografo: Matteo Mascolo

Danzatrici: Gabriella Argirò, Chiara Esposito.

Durata: 12' minuti

Musica: Bartholomäus Traubeck

Con il supporto di: Sala Nera, Tempio del Futuro Perduto.

Performance: DAP Festival 2024, Pratiche Parallele 2024.

"La Città" articolo di giornale: Chi siamo
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