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BACCHAE

Opera coreografica di danza contemporanea

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Nell’antica Grecia esistevano culti per ogni dio dell’Olimpo e tra i più importanti vi era quello di Dioniso, dio del vino, dell’estasi e della più radiosa liberazione. Si narra che le Baccanti, all’interno di grotte e boschi, celebrassero il dio vestite con abiti trasparenti. Le loro corone improvvisate erano fatte di edera, quercia o abete, e in mano reggevano i tirsi. Inebriate dal vino gridavano e danzavano entusiaste, in quello stato in cui si è pieni del dio, e al culmine dell'estasi cadevano in un delirio dionisiaco, spaventoso, abbandonandosi a ogni eccesso. Le Baccanti furono donne reali, anche se in parte mitizzate. Celebravano Dioniso, ma allo stesso tempo affermavano la loro indipendenza dal patriarcato. Infatti, il culto dionisiaco conteneva un primordiale segno di emancipazione.

 

Bacchae intende ricostruire in una visione storica e contemporanea le danze rituali delle Baccanti, sostenendo a pari passo il mondo del femminile. La ricerca coreografica si è fondata soprattutto sul saggio The Maenads: a contribution to the study of the dance in ancient Greece scritto nel 1927 da Lillian B. Lawler, in cui vengono analizzate attentamente le raffigurazioni presenti in una serie di vasi dell'antica Grecia.

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I tacchi in scena, e il loro utilizzo inusuale, simboleggiano in modo contemporaneo le discriminazioni sociali e politiche di cui le Baccanti volevano disfarsi.

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Crediti:

Coreografo: Matteo Mascolo

Danzatrice: Andreea Elena Gabara

Ricercatrice storica: Bianca Pasquinelli

Durata: 10' minuti

Performance: DAP Festival 2023, Vapore d'Estate 2023.

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