La Contact si è sviluppata inizialmente in America nei primi anni ’70 da un gruppo di danzatori guidati da Paxton e Nancy Stark Smith. Il suo sviluppo può essere ricondotto a molte fonti differenti, di certo le circostanze sociali e culturali proprie degli anni ’60 e dei primi anni ’70 hanno reso possibile questa forma di danza. Ma la Contact è stata anche il risultato di specifiche idee e pratiche di movimento degli anni ’60 filtrate attraverso la particolare sensibilità e il talento di Paxton.
1939 Nasce Steve Paxton (Tucson, 21 Gennaio). Era un ginnasta che aveva cominciato a danzare al liceo a Tucson, Arizona. È relativamente noto per via del lavoro svolto con Cunningham, con la Judson Church e la Grand Union. Viene considerato il creatore della Contact Improvisation.
1952 Nasce Nancy Stark Smith (Brooklyn, 11 Gennaio).
1958 Paxton arriva a New York.
1961 Entra nella compagnia di Merce Cunningham.
1962 È uno dei fondatori del Judson Dance Theater insieme a Trisha Brown. 1970 Paxton inizia a lavorare per la Grand Union (Gruppo di improvvisazione collettiva attivo fino al 1976). Paxton è uno dei danzatori con cui Yvonne Rainier realizza “Continuous Project Altered Daily”, una creazione in continua evoluzione che incorpora il processo delle prove all’interno della performance. “Eravamo interessati agli eventi imprevisti, allo sforzo, alla risposta spontanea” Ricorda Rainier. Quell’interesse ha spronato i danzatori di questo progetto a lavorare come gruppo e nasce la Grand Union.
1972 Viene presentato Magnesium di Paxton per un pubblico raccolto in una grande palestra. Magnesium è il primo spettacolo di questa tecnica e i danzatori di Contact lo riconoscono come il “lavoro seminale” di questa forma di danza.
1972 Chute, diversi mesi dopo Magnesium, Paxton ha ricevuto una borsa di studio di 2 mila dollari da Change,Inc. per esibirsi alla John Weber Gallery di New York. Mette su un gruppo e invita anche la collega della Grand Union, Barbara Dilley e Mary Fulkerson, Docente della University of Rochester, che per un po’ aveva lavorato con il Release. I pattern designati nello spazio dai corpi delineano spirali tridimensionali, i danzatori di C Contact parlano della necessità di acquisire un senso “sferico” dello spazio con il quale, come commenta Paxton nel video “Provare a trasformare il Momentum verticale in uno spostamento orizzontale”. Il gruppo ha continuato a lavorare alla ricerca fatta da Paxton in Magnesium sui due estremi di disorientamento fisico : uno consistente nel proiettarsi a caso nello spazio e l’altro nello stare fermi percependo i più piccoli impulsi di movimento del corpo (quello che Paxton ha chiamato per diversi anni “The Small Dance” o lo “Stand”.
1973 A Gennaio Paxton, insieme a Nancy Stark Smith e Curt Siddal (Oberlin College), Nina Little e Karen Radler (Bennington College) e Steve Christiansen (Video-Artista di Magnesium e Chute che a questo punto aveva cominciato anche a danzare), hanno girato la West Coast presentando You Come. We’ll Show You What We Do.
1973 A Giugno Paxton porta con se a Roma, Smith, Danny Lepkoff (Allievo di Mary Fulkerson) e Annette Laroque (Bennington College), dove insieme a Fulkerson, David Woodberry e altri danzatori, ha presentato una serie di Performance alla galleria d’arte L’Attico. Il filmato dal titolo Soft Pallet seleziona alcune parti delle performance tenute all’Attico. Già la concezione di Contact appare cambiata dall’anno precedente, i danzatori ora rendono le frasi più lunghe e le connettono una all’altra a formare sequenze continue della durata di 30 secondi e anche di più.
1975 Il West Coast Touring Group del 1973 si è riunito nuovamente in California (senza Radler ma con l’aggiunta di David Woodberry) dandosi il nome di ReUnion. Col tempo certi esercizi utilizzati nell’insegnamento che ricorrevano spesso sono divenuti riconoscibili e definiti, e più performance si davano più le persone identificavano come Contact Improvisation sia lo stile di movimento sia il gruppo di danzatori che lo praticava. ReUnion ha continuato i suoi tour annuali fino al 1978.
1976 Contact Quarterly, in precedenza nata come Newsletter, in quest’anno si trasforma in una rivista. La fondazione Contact Quarterly ha avuto un impatto trasformativo sulla Contact e l’ha resa un unicum tra le tecniche di danza americane. È riuscito ad essere un veicolo di promozione e di mantenimento di una rete sociale in tutto il paese, un forum dove discutere le attività dei danzatori e le loro idee. Si è trovato a verificare l’esistenza di un movimento, per la prima volta, nel momento in cui la Contact si diffondeva tra un numero di persone più ampio di quello che era possibile conoscere direttamente, i partecipanti hanno cominciato a parlare di una “Comunità della Contact” e di una “Rete della Contact”. Man Mano che emergevano nel paese attività di Contact, hanno cominciato a svilupparsi interpretazioni locali e regionali di questa forma di danza e approcci particolari a essa. Nuovi insegnanti e performer sono diventati leader nelle loro città. Nuovi collettivi si sono organizzati per insegnare ed esplorare questo tipo di danza. In molti luoghi la Contact Jam è diventata popolare come evento settimanale. Contact Quarterly è passato da una prima tiratura offset di 350 copie nella primavera del 1977 a 1500 copie nel 1980. Ha permesso a tutti di conoscere il lavoro di tutti, la lista dei “contatti” sulla rivista ha fornito una rete che la gente usava, persino pianificando un itinerario che li portasse in certi luoghi, “La rete funzionava davvero” ha riferito Ellen Elias “Si poteva chiamare chiunque era nell’elenco su Contact Quarterly e andare a stare da loro”, i danzatori di Contact sapevano che, ovunque andassero, ci sarebbe stato qualcuno con cui vivere, parlare e danzare.
1977 Paxton, Nelson, Smith, Lepkoff, Roger Neece ed Elizabeth Zimmer formano la Contact Collaboration, Inc. una società no profit, per partecipare al lavoro necessario per la rivista, per supportare gli archivi video in rapida crescita e per sponsorizzare convegni. Grazie a questa associazione, Contact Quarterly ha potuto avere parecchi fondi dal National Endowment for the Arts. La rivista intanto continuava a essere diretta da Nancy Stark Smith e Lisa Nelson (Affiancatasi a Nancy nel 1978).
1978 Una registrazione realizzata da Stephen Petronio di una Performance tenutasi a Northampton, Massachussets, in Aprile, mostra le qualità che in generale a quel tempo connotavano la Contact e in particolare lo stile di danzatori come Andrew Harwood, Stephen Petergorsky, Lisa Nelson, Eleanor Huston e Danny Lepkoff. Se la si confronta con i filmati dei primi anni ’70 è evidente che la Contact ha raggiunto una maggiore definizione e che abilità tecniche più ampie si accompagnano a modi di presentare la danza leggermente più improntati a regole estetiche. Questa performance è una danza senza interruzioni in cui sono evidenti regole coreografiche per entrare nello spazio. Talora i danzatori entrano ripetendo il movimento di qualcuno che sta già danzando, Talora un solo serve da entrata, ed è una versione più complicata e più lunga dal rotolare, cadere e spostarsi che si vede in Soft Pallet. Il filmato di Petronio offre un’immagine della Contact sei anni dopo la sua nascita.
1980 Convegno Improvisation : Dance as Art-Sport. Inizialmente pensato come convegno sulla Contact, il Dance Guild Board of Directors ha esteso la tematica all’improvvisazione di danza in generale, pur rimanendo Paxton il keynote speaker. L’evento includeva lezioni, tavole rotonde e performance, più di tremila danzatori specializzati nell’improvvisazione vi hanno preso parte, oltre un terzo apparteneva al mondo della Contact come organizzazione attiva a livello nazionale. Per cinque giorni circa sessanta persone hanno tenuto almeno 70 corsi di improvvisazione.
1983 Contact at 10th and 2nd è stato il convegno nazionale a indicare le direzioni che la Contact stava forse prendendo. Paxton ha organizzato il convegno nella chiesa di St. Mark per l’appunto tra la 10th Street e la 2nd Avenue di New York, invitando tramite lettera la gente a venire a mostrare ciò su cui stava lavorando. Il convegno includeva nove spettacoli serali aperti al pubblico, oltre a una tavola rotonda e a una grande Jam. Durante questi eventi sono apparsi evidenti le continuità esistenti e i mutamenti intervenuti tra il 1972 e il 1983. I danzatori portavano avanti lunghe sequenze di movimento che erano molto più fluide, soffici e controllate delle danze che si facevano in passato, avevano appreso come eseguire straordinari lift e cadute in un modo finemente articolato e spesso con delle sospensioni. Lo scambio di peso non costituisce più l’unica tematica, ora la Contact concerne il Come si dà il peso, il Quanto se ne dà e con Quale atteggiamento, in un certo senso la danza include tutta la gamma del tocco, dal contatto più leggero a quello a corpo intero, e il “contatto” può comprendere anche quello con lo spazio. L’ultima sera del convegno si sono esibiti in una sessione aperta sette danzatori : David Appel, Robin Feld, Steve Paxton, Alan Ptashek, Nancy Strak Smith, Kirstie Simson e Peter Ryan. Una videoregistrazione della performance, realizzata da Michael Schwartz offre un’immagine sommaria della Contact del 1983 e mostra lo stile generale del movimento che si sarebbe diffuso negli anni successivi.
APPUNTI E TERMINI
Tra i valori di movimento fondamentali che sono propri della Contact troviamo:
1. Generare movimento cambiando il punto di contatto tra i corpi.
2. Percepire attraverso la pelle: uso di tutte le superfici del corpo per sostenere il proprio peso e quello di un’altra persona, mantenendo quasi costante il contatto tra i partner.
3. Rotolare col corpo: concentrarsi sulle parti del corpo e muoversi in diverse direzioni simultaneamente.
4. Fare esperienza del movimento dall’interno: percependo lo spazio interno al corpo, solo secondariamente l’attenzione è mirata (a seconda dei Performer) a dare forma al corpo nello spazio.
5. Usare lo spazio a 360 gradi: Percorsi tridimensionali nello spazio, usando il corpo per disegnare linee a spirale, curve o circolari. Questi percorsi sono in stretta connessione con le proprietà fisiche del sollevare il peso e del cadere con un minimo sforzo. Sollevare disegnando un arco richiedo una minore forza muscolare e cadere disegnando un arco attutisce l’impatto a terra.
6. Andare col Momentum enfatizzando peso e flusso: i danzatori di Contact spesso enfatizzano la continuità del movimento senza sapere esattamente dove il movimento li porterà. Possono spingere, tirare o sollevare per seguire l’impulso energetico o lasciare passivamente che il Momentum li trasporti.
7. Tacito coinvolgimento del pubblico: consapevole informalità della presentazione, modellata sulla pratica o sulla Jam.
8. Il danzatore è una persona qualsiasi: i danzatori generalmente evitano movimenti che appartengono alle tecniche di danza tradizionali e non fanno distinzione tra movimento quotidiano e danza.
9. Lasciare che la danza accada.
10. Tutti i danzatori hanno la stessa importanza.
Contact Jam : La Jam è un evento in cui i praticanti di Contact Improvisation si incontrano per danzare insieme senza un Leader. Può esserci musica dal vivo, musica registrata o silenzio. La Jam è il luogo dove si mettono in pratica le tecniche apprese durante le lezioni, si scoprono nuovi elementi e si esplora il proprio movimento in relazione ai principi della Contact Improvisation.
Surfing : Quando una persona rotola a terra perpendicolarmente sull’altra.
Stand (Stare) / The Small Dance : Stare fermi percependo i più piccoli impulsi di movimento del corpo.
Queste preziose informazioni, riformulate in una breve sintesi, sono state ricavate da delle ricerche su google e da un libro che consiglio vivamente di leggere per approfondire l'argomento; vi lascio il nome qui sotto. Cynthia Novack, Contact Improvisation, storia e tecnica di una danza contemporanea. A cura di Francesca Falcone e Patrizia Veroli, traduzione di Sergio Lo Gatto, Dino Audino Editore, 2018.
Vi lascio qui sotto un interessante video del 1972, Chute, Jonh Weber Gallery New York City 1972 - Made possible by Change Inc.
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