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Danza Moderna e Contemporanea

Aggiornamento: 4 ago 2023

Iniziamo dal 1661.


Nella danza classica quello che conta principalmente sono le posizioni, gli atteggiamenti e prescritte combinazioni di esse. Il movimento che li unisce non è importante, oppure possiamo dire che è importante ma in modo diverso in cui lo è nella danza moderna. Si fa una grande attenzione a nascondere lo sforzo muscolare, per fare apparire il corpo mosso quasi da una forza esterna che ne elimini la fatica. Si genera movimento, naturalmente, ma questo non è visto come il materiale costitutivo della danza.

Nella danza moderna il movimento è visto come un’entità unitaria, una sostanza. Può variare nell’estensione spaziale, nella durata temporale, nella qualità e nella intensità, tuttavia rimane sempre un flusso costante.

La scoperta del movimento come elemento costitutivo della danza è una delle quattro importanti scoperte della danza moderna.

Quando iniziò la reazione contro la danza classica, verso la fine del secolo diciannovesimo, si spinse fin troppo lontano nel senso opposto. I danzatori guidati da Isadora Duncan disdegnavano l’artificialità della tecnica classica e parlavano dell’anima. Isadora si spinse fino al punto di localizzare quest’ultima nel corpo in corrispondenza del plesso solare. Il movimento fisico in questo periodo della danza romantica era in gran parte quello definito naturale e non si serviva di alcun tipo di tecnica in senso stretto.

Insieme ad Isadora Duncan, anche Ruth St. Denis e Loie Fuller hanno contribuito allo sviluppo di questo movimento. Iniziano a riflettere su alcuni concetti riguardanti la natura del movimento, portando avanti la loro ricerca di individuazione di un motore nel corpo che possa rendere quanto più naturale possibile il movimento del danzatore. Il movimento romantico ha avuto una grande importanza perché conteneva il germe dell’idea su cui si è costruita la Modern Dance.

La danza moderna nasce come la realizzazione degli ideali del movimento romantico. Si contrappone decisamente agli artefici del balletto classico, avendo come suo principale obiettivo l’espressione di una pulsione interiore; ma ha pure riscontrato la necessità di forme vitali per questa espressione; e ha così compreso il valore estetico della forma in sé in aggiunta ad essa. Nel portare avanti questa sua finalità, mette da parte il passato e ricomincia tutto dall’inizio.

Martha Graham porta il danzatore per la prima volta a studiare portando le mani al pavimento, individuando nei movimenti di contraction e release i principi della sua tecnica; Lester Horton sviluppa una tecnica basata sulla forza, sulla flessibilità e sull’esplorazione dei punti articolari; Doris Humphrey inizia una ricerca basata sul peso del corpo e sulla forza di gravità, che in seguito continuerà José Limón.

La seconda delle quattro grandi scoperte della modern dance è la metacinesi. Si scopre che è estremamente importante il rapporto che esiste tra il movimento fisico e l’intenzione mentale, o psichica. Il movimento, da sempre, è un mezzo per trasferire un messaggio estetico ed emozionale dalla coscienza di un individuo a quella di un altro. Con la danza moderna si esprime, attraverso il movimento, il sentimento del danzatore.

La terza caratteristica più importante della Modern Dance è la dinamica. Si parla di danza non come una serie di posizioni collegate, piuttosto come la sostanza che congiunge le posizioni. Tutto il movimento possiede in sé stesso forza e intensità. La qualità di movimento, perciò, è in gran parte determinata dalla quantità di forza o di intensità che contiene. L’importanza della dinamica sta nel suo livello, nella rapidità e nell’alternanza delle sue variazioni, nella sua distribuzione tra le varie parti del corpo e nelle sue implicazioni a livello espressivo.

La quarta caratteristica peculiare della Modern Dance è l’abbandono di tutte le tradizionali esigenze di forma e l’introduzione di un nuovo principio secondo cui ogni danza crea la sua propria forma.

L’aggettivo “moderno” riferito alla danza non è sinonimo di danza contemporanea, poiché non ha una connotazione così vasta. Nel 1962 Steve Paxton è uno dei fondatori del Judson Dance Theatre insieme a Trisha Brown. Il Judson Dance Theatre era un collettivo di danzatori, compositori e artisti visivi che si esibivano a New York tra 1962 e il 1964. Gli artisti coinvolti erano sperimentatori d'avanguardia che respingevano i confini della danza moderna, inventando i precetti della postmodern dance.

Nei primi anni '60 si inizia a parlare di danza postmoderna, una forma di danza che divenne popolare fino alla metà degli anni ’80. Agli inizi è stata individuata principalmente dai suoi sentimenti di danza anti-moderna piuttosto che dal suo stile di danza, era un allontanamento dagli ideali modernisti. Asseriva che ogni movimento era espressione di danza e che ogni persona poteva danzare indipendentemente dall'allenamento. Venivano utilizzati metodi non convenzionali, come procedure di composizione casuali e l'improvvisazione.

La danza postmoderna utilizzava molti metodi non convenzionali durante il processo coreografico. Uno dei metodi principali utilizzati era il caso (chance), una tecnica introdotta nella danza da Merce Cunningham che si basava sull'idea che "non esistevano materiali di movimento prescritti o ordini per una serie di azioni". I coreografi usavano numeri ed equazioni casuali o addirittura avrebbero tirato a dadi per determinare come sequenziare le frasi coreografiche, quanti ballerini si esibivano in un dato punto, dove si trovavano sul palco e da dove entravano e uscivano. Cunningham con la sua tecnica ha rivoluzionato anche le idee di spazio e tempo, portando la danza a 360 gradi.

Il libro di Doris Humphrey “The art of making dances” del 1958, contiene i primi elementi costitutivi della danza contemporanea, ovvero le motivazioni dalle quali il movimento possa nascere, inerenti all'utilizzo dello spazio scenico e del corpo.

Anche l'introduzione della tecnologia apre nuove possibilità, in molte creazioni contemporanee vi è infatti interazione con video, software e musica elettronica. Il ruolo del danzatore cambia nella danza contemporanea e l'improvvisazione diventa uno strumento indispensabile anche per la creazione coreografica, una tecnica di ascolto del proprio corpo e dell'ambiente, una vera e propria espressione del movimento naturale.

Intorno agli anni ‘70 la collaborazione fra artisti provenienti da diverse discipline porta nuova linfa a questo movimento, la ricerca sul corpo e sull’improvvisazione assume caratteristiche e connotazioni diverse nei vari paesi.

Nasce la Contact Improvisation, inizialmente in America, grazie a un gruppo di danzatori guidati da Steve Paxton e Nancy Stark Smith. La Contact pone le sue basi nello studio dell’interazione del corpo con la gravitá e con le leggi fisiche, come l’inerzia. Attinge, nel suo sviluppo, anche da altre tecniche e discipline come l’Aikido e il Tai Chi.

In Germania nasce il Tanz Theater (Teatrodanza), in esso vengono innestati elementi propri della modern dance fortemente animati dalla fusione tra teatro e arti figurative; la più nota esponente è Pina Bausch.

Le tecniche di danza e le filosofie del movimento impiegate nella danza contemporanea possono includere la danza classica, il balletto contemporaneo, l'improvvisazione, la danza interpretativa, la danza lirica, la tecnica della danza libera di Isadora Duncan, le tecniche di danza moderna degli Stati Uniti come la tecnica Graham, la tecnica Humphrey-Limón e la tecnica Horton, la tecnica Release, il Floorwork, la danza moderna dell'Europa Laban-Bartenieff, tecniche di danza postmoderna come la tecnica Cunningham, altre pratiche non legate alla danza come Pilates, Yoga, Recitazione, l’arte del mimo corporeo (tecnica Decroux), arti marziali e pratiche somatiche come la tecnica Alexander, il Metodo Feldenkrais, Tecnica Sullivan e il metodo Franklin.

Nella danza contemporanea si può tendere a combinare il lavoro delle gambe, forte ma controllato, del balletto con la danza moderna che sottolinea il busto e con altri stili di danza. Come i danzatori della Batsheva Dance Company che si distinguono per il virtuosismo della loro tecnica e la capacità di abbandonarla.

Troviamo Inoltre elementi di culture di danza non occidentali, come elementi della danza africana o movimenti della danza contemporanea giapponese, come il Butoh.

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